Tenute La Montina - Assolutamente Franciacorta






Un Palcoscenico per i Vini Valcalepio - Vinitaly 2011


Piazza Valcalepio al Vinitaly riunirà ciò che rappresenta Bergamo, la sua storia con castelli e monumenti, i suoi formaggi ed i suoi salumi, e i suoi personaggi dal Colleoni al Donizzetti. I vini Valcalepio Doc a base Merlot e Cabernet, saranno i protagonisti insieme agli eccelsi personaggi storici, di questa rassegna enoica, che diventerà anche gastronomica nel momento in cui verranno proposte le Dop bergamasche, dai formaggi ai salumi. La curiosità si farà più intrigante quando degusteremo i vini, visto che saremo prorpio su di un palcoscenico ispirato al Teatro Donizzetti.
E allora rinnoviamo l'appuntamento in Piazza Valcalepio, PalaExpo spazi B8-C8 dal 7 all'11 Aprile, e come sempre In alto i Calici...

INIZIATIVE VINOSE



CENA DELLE STELLE MERCOLEDI’ 30 MARZO ORE 20.00 PRESSO LO STORICO STABILIMENTO PIGNA DI ALZANO LOMBARDO (BG)

Per il secondo anno consecutivo l'Azienda La Brugherata, sarà l’unica rappresentante dell’enologia bergamasca partecipe all’evento organizzato dall’Ente benefico "InOltre" che coinvolge tutti gli chef stellati della Provincia di Bergamo.
Grandi nomi della ristorazione e grandi vini che accompagneranno i piatti appositamente creati per l’evento, ma soprattutto un’occasione per sostenere un’associazione da tempo attiva sul territorio bergamasco atta a favorire l’integrazione delle persone diversamente abili, ma anche per sostenere le famiglie.
Il nostro Moscato di Scanzo Doge accompagnerà il Gran Buffet di dolci creati dai fratelli Cerea della Cantalupa.

www.cenadellestelle.it

 LA BRUGHERATA AL VINITALY 2011

45° EDIZIONE DI VINITALY: PALAEXPO REGIONE LOMBARDIA STAND C9 - AREA CONSORZIO TUTELA MOSCATO DI SCANZO 7-11 aprile 2011

Mancano ormai pochi giorni all’inizio della rassegna più importante del panorama ENOICO nazionale ed internazionale.
Quest’anno La Brugherata avrà uno stand accanto a quello istituzionale del Consorzio del Moscato di Scanzo insieme all’azienda agricola Savoldi. Sarà l’occasione per presentare tutte le nuove annate dei vini e soprattutto la prima annata a DOCG del nostro Moscato di Scanzo.
Si è scelti di dividere lo spazio con l’azienda Savoldi perché insieme presenteremo il progetto “Vermiglio”, al quale stiamo lavorando da tempo con un’associazione creata più di un anno fa e  che ad oggi raggruppa una decina di aziende della bergamasca; chi verrà a trovarci avrà modo di degustare alcuni campioni di un vino che secondo le aziende che credono in questo progetto dovrà essere l'espressione del territorio, utilizzando l’unico vitigno autoctono selezionato della provincia di Bergamo. E’ sicuramente un progetto che porteremo avanti con impegno e costanza, elementi che da anni contraddistinguono la nostra azienda.

Anteprima del Vermiglio di Rosciate - Il Vino di Bergamo



Oggi vi presento il Vermiglio di Rosciate, o meglio vi
presento l’anteprima di un vino che vedrà la sua uscita ufficiale al vinitaly 2011
senza le pretese e le aspettative di un vino fuori dal comune, ma che
sicuramente sarà rappresentativo del nostro territorio.  

Descrivere un vino è impegnativo, e quella
di oggi non sarà semplicemente una descrizione legata alle sue caratteristiche,
cercheremo il territorio, e questo vino che lo vuole rappresentare.
Già conosciamo Scanzorosciate, appena fuori Bergamo  per via del suo Scanzo Docg, oggi voglio parlarvidi Rosciate, quella parte cioè di paese legata ad un personaggio romano già
amico di Cicerone, Quintus Roscius. Da qui Rosciate al quale è stata dedicata
anche una chiesa dell’ottocento. Dietro Rosciate le colline, i dossi quasi
tutti vitati, e le vie che portano in vigna, piccole e strette, lo spazio per
un trattore. Qui alcuni Vigneron in questi ultimi anni hanno pensato di
sottolineare l’aspetto territoriale con un vino che ci rappresentasse ovunque
vinificando il Moscato di Scanzo a secco, con la compagnia di Merlot e Cabernet
in diverse  percentuali.  E’ di questi giorni la presentazione agiornalisti,  ristoratori, sommeliers e
produttori, di questo progetto vinoso, il Vermiglio di Rosciate. Lo definisco
progetto, anzi un bel progetto dove alcuni produttori della Valcalepio e altri
del Moscato di Scanzo si sono uniti per creare un vino rappresentativo del
territorio, che sia insomma, il vino di Bergamo, e questo doveva essere lo
spirito dell’invito, trovarci intorno ad un tavolo per esprimere le considerazioni  di questa couvée  che vuole utilizzare il moscato di scanzo come
vitigno di Bergamo.
I campioni per la degustazione sono stati presentati partendo dal Vermiglio di Rosciate "base",
dove i colori erano tenui, mentre al naso i profumi erano ben presenti, ma la
persistenza era corta, vero anche che i campioni erano ad una temperatura
inferiore a quella che vorremmo per una degustazione, ma proprio mentre ci
chiedevamo il perché di questo vino, l’enologo Giuseppe Bassi, ci ha spiegato
che proprio sul base si sta lavorando per ottenere una persistenza più
accentuata ed un bouquet caratteristico ma non prevalente, cercando di dare un
tocco più intrigante al colore.
Vorremmo un vino con le
caratteristiche piacevoli che abbiamo trovato nella degustazione del primo
campione del Vermiglio di Rosciate , sicuramente meno incisive del secondo e
terzo campione, dove traspariva al naso il profumo caratteristico del Moscato
di Scanzo ma poi in bocca lasciava poca fantasia. Ora credo sia importante lasciar lavorare i cantinieri, e il tempo dell’affinamento ci riserverà belle sorprese.
In questi giorni di unità d’Italia è bello parlare di un vino che
leghi tutti i viticoltori e cultori del vino della provincia di bergamo.
Come stato detto, il Vermiglio di Rosciate non vuole sostituire nessun’altra
tipologia di vino della nostra splendida Valcalepio, ma ci piace pensare di
poter trovare in giro per il mondo un vino che sia il Vino di Bergamo.
E il piacere diventa entusiasmo nell'immaginare il Vermiglio di Rosciate che parli 
la lingua dei vitigni più autoctoni di Bergamo, come il Franconia,
il Moscato di scanzo e perché no della Schiava, re e regine della
viticoltura bergamasca di tempi ormai lontani.


Piccolo Tour in Canada - Ospitalità e professionalità



Arrivato a Montrel, sono stato accolto con il calore di chi conosce l’ospitalità e ne ha fatto un prestigio personale. Sto parlando di Louis-Martin Boudrias, proprietario del ristorante Spago, in una paese fuori città chiamato Sant’Adele. Ovviamente noi abbiamo subito chiesto della cantina e Louis non si è fatto pregare, una cantina ben curata, dove primeggiano vini francesi e italiani, i distillati e la sorpresa di scoprire un passito ottenuto con il cidro di mele Gele’, la loro eccellenza, ma di questo ne parleremo più tardi. Vi ho accennato dell’ospitalità, e allora ecco che louis ci viene incontro con una bottiglia di Ripasso, e che ripasso, quello di Tommasi del 2008. Poi dopo una notte di riposo di nuovo sulle tracce di vini e cantine. Ci avevano parlato di un Bistrò molto particolare, dove la gente non si ferma per la tipicità del postoo per la cucina, ma per l’esclusiva cantina di messieur Champlain, effettivamente sembrava di essere all’interno della cantina di Ali Babà, pensate 18 mila bottiglie divise per annate, categorie, paesi, e quando dico annate intendo dal 1927 in poi, grandi Chateau, Champagne, Bordeaux e Burgogne ma anche i Sassicaia, Chianti, Amarone, ed i  Barolo. Devo naturalmente ringraziare Christian, il Sommelier del Bistro Champlain che appena ci ha visti arrivare ci ha accolto con una cordialità disarmante, gentilissimo e soprattutto con una coppetta di Roederer Estate, piavevole, degno rappresentante di ciò che poi avremmo visto in cantina. E tutti gli altri collaboratori, da Sean, Danielle, Donald, e poi Madame Pierette, Francoise e lo chef Olivier Ebrahimi, e naturalmente Messieur Champlain, che pur essendo in vacanza in Florida, non ha mancato di chiamarmi e ringraziarmi per la visita, e allora Merci e Chapeau messieurs Champlain e a tutta la famiglia. Questa in Canada naturalmente è stata un’esperienza vissuta all’insegna della professione del sommelier, dove spero di aver degnamente rappresentato i nostri vini e i nostri territori, e di aver fatto conoscere Unione Sommelier di Assogusto e l’Aspi riconosciuta dall' ASI internazionale.Un’altra persona speciale che voglio ringraziare per la professionalità e la cultura del vino e del buon bere è sicuramente Suzanne Brazeau, che spero di rivedere presto e di poter contraccambiare con altrettante degustazioni importanti il suo soggiorno. A proposito devo anche dirvi che gli amici canadesi sono stati piacevolmente coinvolti dal nostro Moscato di Scanzo Doge della Brugherata e dal Saten oltre al Franciacorta brut Docg dell’azienda le cantorie. Ci siamo fatti onore e nelle prossime occasioni non mancherò di presentare altre aziende del nostro grande territorio.

Oggi parliamo di Olio: il Firmato di Flavio Lenardon





Un monocultivar
di olive taggiasche si posiziona tra più cari al mondo proponendo un nuovo
concetto di lusso che nasce dall’utilizzo parsimonioso e selettivo delle
materie prime e dalla  valorizzazione del
prezioso lavoro artigianale



Flavio Lenardon segue personalmente la coltivazione
degli olivi in collaborazione con esperti olivicoltori e controlla ogni fase
della lavorazione, dalla raccolta alla spremitura, per poter firmare il proprio
prodotto. Le olive sono scelte secondo determinati requisiti: indenni dagli
attacchi dei parassiti, raccolte al giusto momento di maturazione, cernite
attentamente e frante tempestivamente dopo la raccolta. Sono inoltre raccolte
tramite bacchiatura manuale (battitura dei rami con un lungo bastone facendo
cadere le olive sulle reti) in oliveti ad esposizione solare privilegiata.
Fascia per fascia, le olive sono portate a valle con un lavoro durissimo, quasi
interamente manuale, che non può essere meccanizzato, in quanto le colline
della costa ligure sono impervie.
Il Firmato Flavio Lenardon  si ottiene esclusivamente dalla spremitura
meccanica delle olive; la cura e la qualità di tutta la filiera produttiva è
seguita in ogni fase da Tesori della
Costa
per l’ottenimento di qualità assoluta
: sono minimizzati il contatto con l’aria,
l’esposizione alla luce e gli sbalzi termici.
Per la produzione, Tesori della
Costa si è alleata con una piccola azienda, l’ Azienda Agricola il Frantoio della
provincia di Imperia.
Abbiamo scelto la collaborazione di un piccolo frantoio
– spiega Flavio Lenardon, socio fondatore di Tesori della Costa –
perché troviamo questa piccola dimensione più adatta al conseguimento
di quella qualità che è il nostro primo obiettivo: una fusione calibrata e
riuscita di selezionatissimi ingredienti naturali e di tanto lavoro umano
”.
Tesori della Costa, inoltre, ritarda
l’imbottigliamento per ottenere un olio in grado di mantenere più a lungo nel
tempo le proprie caratteristiche: i valori degli indici spettrofometrici (i
cosiddetti indici “K”, misuranti l’assorbimento della luce ultravioletta) sono
prova documentale della sua purezza e stabilità.



Giuseppe Vaccarini,
già miglior Sommelier del Mondo, presidente dell’Association de la Sommellerie
Internationale, e attualmente
Presidente dell’Associazione
della Sommellerie Professionale Italiana ha fatto una degustazione di questo
eccellente prodotto
descrivendone così
le caratteristiche “
ha profumi
intensi dalle eleganti connotazioni erbacee e fruttate in cui si riconoscono
spiccati sentori di carciofo crudo, di erba fresca e fiori bianchi primaverili.


Al palato il primo impatto è morbido,
dolce e di buona fluidità. Il corpo ha una struttura di media intensità ed è
molto equilibrato nelle note amare e piccanti grazie ad un avvolgente e
piacevole gusto in cui spiccano delicate e persistenti note vegetali. In
chiusura si percepiscono intense note di erbe di campo ed un leggero pizzicore
che prolunga piacevolmente la percezione della persistenza gusto-olfattiva
”.



SARA’ POSSIBILE DEGUSTARE IL FIRMATO FLAVIO LENARDON
DURANTE VINITALY 2011 PRESSO LO STAND ASPI
 Area Servizi Arena
(stand 12)