Anteprima del Vermiglio di Rosciate - Il Vino di Bergamo



Oggi vi presento il Vermiglio di Rosciate, o meglio vi
presento l’anteprima di un vino che vedrà la sua uscita ufficiale al vinitaly 2011
senza le pretese e le aspettative di un vino fuori dal comune, ma che
sicuramente sarà rappresentativo del nostro territorio.  

Descrivere un vino è impegnativo, e quella
di oggi non sarà semplicemente una descrizione legata alle sue caratteristiche,
cercheremo il territorio, e questo vino che lo vuole rappresentare.
Già conosciamo Scanzorosciate, appena fuori Bergamo  per via del suo Scanzo Docg, oggi voglio parlarvidi Rosciate, quella parte cioè di paese legata ad un personaggio romano già
amico di Cicerone, Quintus Roscius. Da qui Rosciate al quale è stata dedicata
anche una chiesa dell’ottocento. Dietro Rosciate le colline, i dossi quasi
tutti vitati, e le vie che portano in vigna, piccole e strette, lo spazio per
un trattore. Qui alcuni Vigneron in questi ultimi anni hanno pensato di
sottolineare l’aspetto territoriale con un vino che ci rappresentasse ovunque
vinificando il Moscato di Scanzo a secco, con la compagnia di Merlot e Cabernet
in diverse  percentuali.  E’ di questi giorni la presentazione agiornalisti,  ristoratori, sommeliers e
produttori, di questo progetto vinoso, il Vermiglio di Rosciate. Lo definisco
progetto, anzi un bel progetto dove alcuni produttori della Valcalepio e altri
del Moscato di Scanzo si sono uniti per creare un vino rappresentativo del
territorio, che sia insomma, il vino di Bergamo, e questo doveva essere lo
spirito dell’invito, trovarci intorno ad un tavolo per esprimere le considerazioni  di questa couvée  che vuole utilizzare il moscato di scanzo come
vitigno di Bergamo.
I campioni per la degustazione sono stati presentati partendo dal Vermiglio di Rosciate "base",
dove i colori erano tenui, mentre al naso i profumi erano ben presenti, ma la
persistenza era corta, vero anche che i campioni erano ad una temperatura
inferiore a quella che vorremmo per una degustazione, ma proprio mentre ci
chiedevamo il perché di questo vino, l’enologo Giuseppe Bassi, ci ha spiegato
che proprio sul base si sta lavorando per ottenere una persistenza più
accentuata ed un bouquet caratteristico ma non prevalente, cercando di dare un
tocco più intrigante al colore.
Vorremmo un vino con le
caratteristiche piacevoli che abbiamo trovato nella degustazione del primo
campione del Vermiglio di Rosciate , sicuramente meno incisive del secondo e
terzo campione, dove traspariva al naso il profumo caratteristico del Moscato
di Scanzo ma poi in bocca lasciava poca fantasia. Ora credo sia importante lasciar lavorare i cantinieri, e il tempo dell’affinamento ci riserverà belle sorprese.
In questi giorni di unità d’Italia è bello parlare di un vino che
leghi tutti i viticoltori e cultori del vino della provincia di bergamo.
Come stato detto, il Vermiglio di Rosciate non vuole sostituire nessun’altra
tipologia di vino della nostra splendida Valcalepio, ma ci piace pensare di
poter trovare in giro per il mondo un vino che sia il Vino di Bergamo.
E il piacere diventa entusiasmo nell'immaginare il Vermiglio di Rosciate che parli 
la lingua dei vitigni più autoctoni di Bergamo, come il Franconia,
il Moscato di scanzo e perché no della Schiava, re e regine della
viticoltura bergamasca di tempi ormai lontani.