Tasting Lagrein 2016 - La prima volta del Kretzer




Sono tre quest’anno le etichette premiate dai “Lagrein Awards”: rosso, riserva e rosato assegnati a piccoli e grandi produttori, in comune per tutti qualità e tipicità.
Bolzano, 27 ottobre 2016 – Continuano le giornate del vino di Fiera Bolzano. Proprio in queste ore infatti sono in degustazione i vini vincitori del premio Tasting Lagrein, organizzato come di consueto in collaborazione con il Consorzio Vini Alto Adige. La rassegna dedicata al vitigno autoctono a bacca rossa più rappresentativo della regione si è svolta ieri in contemporanea a Vinea Tirolensis, la manifestazione che coinvolge ogni anno oltre 70 Vignaioli altoatesini.
In concomitanza con l’esposizione, una giuria internazionale di giornalisti ed esperti del settore ha degustato e riconosciuto i migliori Lagrein, Lagrein Riserva e – novità di quest’anno nella premiazione – Lagrein Rosato (Kretzer).
“70 vini, due comuni denominatori: il Lagrein e l’Alto Adige. Un assaggio perfettamente esplicativo della varietà, nelle sue tre tipologie, se si considerano il Rosato e la Riserva. La media qualitativa è stata altissima e ciò che vien fuori è una qualità basata non solo sulla bontà, ma e soprattutto sulla tipicità, l’aderenza al territorio e la precisione stilistica.” – è quanto afferma il Presidente di giuria Giuseppe Carrus, giornalista del Gambero Rosso e vicecuratore della guida Vini d’Italia – “È per questo che le annate vengono fuori molto bene, a partire dall’ultima 2015, passando per la 2014 e concludendo con alcuni vini frutto della 2013, 2012 e 2011. Il Lagrein si conferma un grande vino Altoatesino, capace di sorprendere nelle annate più giovani, ma di dare grandi soddisfazioni anche a qualche anno dalla vendemmia”.
La categoria “Miglior Lagrein” assegna l’award all’Alto Adige Lagrein DOC 2015 di Untermoserhof di Georg Ramoser, vignaiolo che nelle ripide vigne a Santa Maddalena produce vini di grande intensità. Il premio “Miglior Lagrein Riserva” va invece, per la terza volta nella storia della rassegna, a una realtà cooperativa: Cantina Produttori Bolzano con il loro Alto Adige Lagrein Riserva DOC Taber 2014. Infine nella neonata categoria “Miglior Lagrein Rosato (Kretzer)” a trionfare è l’Alto Adige Lagrein DOC Rosé 2015 di H. LUN. Il risultato è una qualità diffusa sia tra i piccoli vignaioli, sia tra le grandi cantine cooperative della regione.
Bilancio positivo per tutti gli appuntamenti legati al vino che hanno impreziosito la rassegna dedicata all'ospitalità e alla gastronomia. Numeri di successo per la tredicesima edizione di Autochtona, che si è svolta il 24 e 25 ottobre, registrando il record di 1.300 presenze, con oltre 80 produttori provenienti da 16 regioni diverse d’Italia, per un totale di 320 etichette autoctone.
L’appuntamento con la prossima edizione di Autochtona è il 16 e 17 ottobre 2017, come sempre a Fiera Bolzano.




"Firenze, presentate le Guide dell'Espresso 
sui migliori vini e ristoranti"

"Sono state presentate alla Stazione Leopolda di Firenze le nuove guide dell'Espresso, "I vini d'Italia" e "I ristoranti d'Italia". Tutte e due le guide sono state completamente rinnovate. Quella del vino è stata divisa in tre sezioni (Da bere subito, Da comprare, Da conservare), mentre in quella dei ristoranti sono spariti i punteggi e sono apparsi i cappelli. Da 1 (buona cucina) fino a 5 (il meglio in assoluto). Alla presentazione, oltre ai migliori chef italiani e i maggiori produttori di vino, ha partecipato anche il nuovo direttore dell'Espresso Tommaso Cerno. Andando nel dettaglio, la guida dei ristoranti ha selezionato 2.700 locali, di cui 2.000 recensiti con una scheda. Al topo della ristorazione italiana ci sono 5 ristoranti. La Francescana di Massimo Bottura, Le Calandre (Rubano), Piazza Duomo (Alba), Reale Casadonna (Casteldisangro) e Uliassi (Senigallia). Nella guida anche una sezione sulle migliori pizzerie d'Italia. La guida I ristoranti d'Italia 2017 è in vendita da domani in edicola e libreria (22 euro), ed è disponibile anche per smartphone e tab"
La Repubblica Firenze


"L’Espresso dà i cappelli: 
ecco i 5 golden boys della ristorazione italiana"


"Si apre anche quest’anno la stagione delle guide, da tempo alla ricerca di un metro più adatto per valutare sfumature e dettagli.
Difficile attribuire un punteggio in “ventesimi” – come la Guida dell’Espresso ha fatto per 38 edizioni – quando a confrontarsi sono ristoranti diversi e lontani per storia, cultura, dimensione e stile di cucina. Ancora più difficile attribuire frazioni di punto quando il livello medio si alza, come sta avvenendo in Italia


Una cinquina eccellente

Ecco perché la Guida diretta da Enzo Vizzari – presentata oggi alla Stazione Leopolda di Firenze affollata di addetti ai lavori, sotto la regìa di Pitti Immagine – per il 2017 ha una cinquina di “vincitori” e non più uno solo (come era successo l’anno scorso per Massimo Bottura con l’Osteria Francescana, unico a raggiungere il punteggio di venti ventesimi), tutti nomi affermati della ristorazione italiana.
I “magnifici cinque” sono: Le Calandre di Rubano (Padova); l’Osteria Francescana di Modena; Piazza Duomo di Alba (Cuneo); Reale di Castel di Sangro (L’Aquila); Uliassi di Senigallia (Ancona). A loro vanno i “cinque cappelli” da cuoco che, d’ora in poi, nella Guida dell’Espresso definiranno le eccellenze della ristorazione italiana, così come fanno i “cappelloni” della guida Gault Millau per la ristorazione francese.
Col nuovo metro di valutazione, il vertice della piramide tricolore si è però ristretto: i top adesso sono solo cinque, contro i 27 che erano nella pattuglia di testa nella scorsa edizione (tutti, all’epoca, con punteggio da 18/20 in su).
Sotto i “magnifici cinque” del 2017 si piazzano dieci ristoranti con “quattro cappelli”: Casa Perbellini di Verona; Del Cambio di Torino; Duomo di Ragusa; La Pergola dell’hotel Cavalieri di Roma; La Madia di Licata (Agrigento); La Peca di Lonigo (Vicenza); Mandarin Oriental-Seta di Milano; Taverna Estia di Brusciano (Napoli); Villa Crespi di Orta San Giulio (Novara); Vissani di Baschi (Terni).
Seguono 36 ristoranti con “tre cappelli”, 89 con “due cappelli” e 363 con “un cappello”. In tutto i locali selezionati sono 2.700 tra ristoranti, trattorie, osterie e pizzerie, di cui duemila recensiti.

Spazio alle pizzerie

Il cambio di punteggio, ha spiegato Vizzari, si è accompagnato a una revisione del voto di ogni ristorante: il risultato è una classifica finale “per molti versi” simile a quella dell’anno scorso, soprattutto nella parte più alta, ma “più equilibrata, più giusta” e più rispondente alle esigenze dei lettori. “Nei ristoranti italiani non si è mai mangiato bene come in questo periodo”, afferma il curatore che quest’anno ha deciso di ampliare la sezione della Guida dedicata alle pizzerie di qualità, “la cui proliferazione è forse la novità più significativa”.
Tutta nuova la Guida dell’Espresso sui Vini d’Italia 2017, divisi in tre categorie – bere subito, da comprare, da conservare – ciascuna rappresentata da 100 nomi. Il vino numero 1 da bere subito è il Barbaresco Crichet Paje 2007 Paglieri – Roagna; il primo vino da comprare è il Brunello di Montalcino 2011 Ridolfi; il primo da conservare è il Taurasi Poliphemo 2012 Tecce Luigi. A queste tre categorie si aggiunge una selezione delle denominazioni d’origine considerate più interessanti."
Il Sole24 Ore




Friuli protagonista a "Welcome Italia" a Londra

Aziende agroalimentari del Friuli e del Collio protagoniste della manifestazione "Welcome Italia 2016", svoltasi nel fine settimana a Londra per iniziativa della Camera di Commercio Italiana nel Regno Unito.

Le otto aziende friulane si sono presentate a buyers, consumatori e mercati del Regno Unito in uno stand allestito per iniziativa dell'Azienda Speciale Imprese e Territorio della Camera di Commercio di Udine al centro della Royal Hortucultural Halls della capitale inglese. Lo stand è stato visitato dall'ambasciatore italiano a Londra, Pasquale Terracciano, e dal presidente della Camera di Commercio Italiana nel Regno Unito, Leonardo Simonelli Santi.

Quello londinese è stato un esordio assoluto sui mercati esteri per la Latteria di Fagagna (Udine) che nelle prossime settimane sarà presente anche a una fiera in Australia. Conferme dell'interesse degli operatori e dei mercati anglosassoni per le altre aziende dell'agroalimentare friulano: dal miele dell'Apicoltura dei fratelli Comaro di Cassacco (Udine), ai vini della Foffani di Trivignano Udinese (Udine), della Muzic di San Floriano del Collio (Gorizia), della Sara&Sara di Povoletto (Udine), delle Vigne del Malina di Remanzacco (Udine) e della Wine Company di Premariacco (Udine). Quest'ultima ha presentato a Londra il Friulano Diadema 2012, unica etichetta selezionata per la masterclass dei vini nella manifestazione.
Grande interesse anche per il frico, preparato e presentato nello stand dall'azienda Savio Franco di Tricesimo Ud    






MERANO WINE FESTIVAL 2016


MERANO WINE FESTIVAL

4 - 8 novembre 2016 a Merano
Ci vediamo a Merano in sala Kursaal n°78
Il team  Cantina Cortaccia




AUTOCHTONA 2016


Gli awards di Autochtona premiano gli artigiani della tipicità



La rassegna “Autoctoni che Passione!” ha proclamato i vini vincitori della 13^ edizione di Autochtona. La giuria di wine journalist ed esperti del settore ha selezionato le 6 migliori etichette tra le oltre 70 finaliste in degustazione.
Bolzano, 26 ottobre 2016 – Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Alto Adige. Queste le regioni di provenienza degli artigiani del vino premiati con gli Autochtona Awards dalla rassegna “Autoctoni che passione!” che si è svolta ieri in occasione della tredicesima edizione del forum nazionale dei vini autoctoni a Bolzano. Mai come quest’anno sono state le tipicità dei micro territori il filo conduttore della manifestazione.

“Come sempre molto coinvolgente, con tante novità e sorprese, questo Giro d’Italia per varietà autoctone” – è così che Pierluigi Gorgoni, giornalista di Spirito diVino e coordinatore della rassegna, racconta la sua giornata di assaggi – “alcune molto rare, come l’Incrocio Bruni, la Mornasca e lo Sciaglin Spumante, che credo di aver assaggiato qui per la prima volta”.

Il premio Miglior Vino Rosso è andato al Valpolicella Ripasso Doc San Giacomo 2014 dell’azienda Villa Mattielli. Rimangono al nord anche l’Award Miglior Vino Bianco, assegnato al Colli Tortonesi Doc Timorasso Cantico 2014 dell’Azienda Agricola di Giovanni Daglio e il premio Miglior Vino Dolce per la Malvasia di Castelnuovo Don Bosco Doc Gilli 2015 della Cascina Gilli, per la prima volta ad Autochtona.
Scendendo più a sud l’Emilia Romagna è salita sul podio grazie al Christian Bellei, Millesimato 2012, Metodo Classico di Cantina della Volta, che ha ricevuto il premio Migliori Bollicine. Marche Rosato IGT Pinkonero 2015 dell’azienda Angeli di Varano ha ottenuto il riconoscimento per il Miglior Vino Rosato, mentre il premio Speciale Terroir, assegnato come da tradizione all’etichetta che meglio rappresenta l’espressione del vitigno legato al suo territorio di riferimento, è volato in Alto Adige grazie alla Schiava Grigia Sonntaler 2015 di Cantina Cortaccia.


Al termine della rassegna, Stefania Vinciguerra, capo redattore di Doctor Wine e presidentessa della giuria ha commentato: “È bello toccare con mano la grandissima varietà del patrimonio ampelografico italiano ed è altrettanto bello vedere che tanti piccoli produttori hanno scelto vitigni anche difficili pur di far emergere le peculiarità della propria zona. È un percorso lungo dove la tecnica deve innestarsi per trarre il meglio da una materia prima che spesso è tutta da capire”.
In giuria, oltre a Stefania Vinciguerra e Pierluigi Gorgoni, anche Andrea Galanti, Miglior Sommelier d’Italia 2015, Jochen Erler, giudice all’International Wine & Spirit Competition, Filippo Gastaldi, sommelier e consigliere di Vinarius e Giuseppe Carrus di Gambero Rosso.


A Bolzano le giornate del vino continuano: oggi in occasione di Vinea Tirolensis, i protagonisti sono i Vignaioli dell’Alto Adige, mentre giovedì 27, il “salotto” del vino di Hotel sarà dedicato al Lagrein, vitigno a bacca rossa altoatesino, che proprio in queste ora sta deliziando il palato dei giurati dell’omonima rassegna “Tasting Lagrein”