LABRENTA: 

IL TAPPO SUGHERA PRONTO A SCRIVERE 

UNA NUOVA PAGINA DELLA STORIA DEL VINO



Un tappo in microagglomerato di sughero legato senza uso di collanti. 
Grazie a due brevetti, coniuga sicurezza ed estetica



Si chiama Sughera il primo tappo in grado di ovviare al rischio di infezione da TCA (il fastidioso sentore di tappo) senza utilizzare collanti a contatto con il vino. È realizzato dall'azienda vicentina Labrenta, all'avanguardia a livello mondiale nella ricerca di chiusure per il vino, dopo un processo di ricerca durato oltre un decennio e coronato ora dal rilascio del brevetto (n. 1424843 del 3.10.2016). 
Sughera è un tappo in microagglomerato, perfettamente sterilizzato, legato senza utilizzo di collanti. L'innovazione consiste nell'applicazione di uno speciale blend di polimeri farmaceutici che svolge un'azione legante naturale nei microgranuli in sughero di cui è composto il tappo. Per i produttori di vino, questo significa poter offrire ai consumatori una chiusura più pura a livello sensoriale e organolettico, completamente riciclabile.
"Siamo di fronte – spiega Gianni Tagliapietra, CEO di Labrenta - ad un prodotto davvero rivoluzionario. Il mondo enologico negli ultimi anni si è rivolto in modo deciso verso i tappi in microagglomerato, trascurando il fatto che in questo modo si mettono a contatto con il vino collanti poliuretanici. La nostra azienda per prima ha studiato e realizzato un prodotto senza collanti che oggi si perfeziona con un'ulteriore innovazione".
Dopo due anni di test sul mercato, un'altra innovazione infatti perfeziona Sughera. Si tratta di un sofisticato procedimento di microiniezioni, frutto di un altro brevetto depositato da Labrenta, che permette di replicare la tradizione e la naturalità del sughero. Creando sulla sua superficie particolari scanalature realizzate ad arte per replicare in ogni minimo dettaglio il sughero monopezzo, dona un effetto sorprendente che non si limita al solo impatto visivo. Anche al tatto, la percezione naturale dell'effetto vellutato e morbido è la medesima. 

Labrenta, fondata nel 1971 a Breganze Vicenza, produce chiusure per il settore alimentare. Provide the right closure è il motto con cui si muove alla ricerca del tappo ideale per ciascuna esigenza di chiusura, attraverso prodotti in grado di unire design e funzionalità. Tutta la produzione è svolta in Italia e viene controllata da un Validation Process che si svolge in sette fasi. 
Sin dalla sua fondazione Labrenta ha destinato grande attenzione alla ricerca e sviluppo. L'obiettivo è quello di fornire ad ogni cliente la propria chiusura dedicandogli un servizio tailor made. L'anima creativa e scientifica de Labrenta, vive in D.Vision, la sezione interna in cui opera un team professionale giovane e altamente qualificato, dedicato esclusivamente allo sviluppo di nuovi progetti, ascoltare i clienti, le loro esigenze e di trasformare ogni loro intuizione in realtà. Idee che, grazie all'impiego di una stampante 3D, si materializzano in tempi brevissimi. Perché in Labrenta ogni cliente, con il suo prodotto, il suo brand, vengono gestiti con la consapevolezza della loro unicità. Perché un prodotto comunica il suo valore, a partire da ciò che lo contiene.

Altre informazioni sul sito dell'azienda, completamente rinnovato





Una degustazione senza precedenti di tutte le annate prodotte dal 1995 al 2011: nel reportage esclusivo realizzato da Ian D'Agata per Vinous, emerge la “straordinaria eleganza e longevità” di questa icona del vino italiano.





Una straordinaria verticale di Mille e una Notte a partire dall'annata di esordio, quella del 1995, fino a quella del 2011: è stata questa la degustazione completa e senza precedenti realizzata da uno dei massimi esperti di vino italiano, Ian D’Agata, in esclusiva per la testata internazionale Vinous.com fondata da Antonio Galloni.

Un viaggio nel tempo che racconta la “nascita di una moderna icona del vino”; voluto da Giacomo Rallo, fondatore di Donnafugata insieme alla moglieGabriella, il Mille e una Notte, come ricorda D’Agata, nacque grazie al determinante contributo dell’enologo Giacomo Tachis; a dargli questo nome fu invece Gabriella, colpita dalla grandezza evocativa di un vino così importante e particolare.


Protagoniste della degustazione sono state ben diciassette annate, ciascuna diversa dall'altra, ma tutte eccezionalmente rappresentative di un territorio nobile per la viticoltura, come quello delle colline della Tenuta di Donnafugata, nel cuore della Sicilia occidentale, a Contessa Entellina.
“Ho raramente degustato così tanti eccezionali Nero d’Avola in un’unica occasione” – scrive Ian D’Agata, – “ed il fatto che molte annate di Mille e una Notte presentino una straordinaria eleganza e longevità, non può che accrescere la reputazione di questo vino.”
D'Agata si dice inoltre “veramente impressionato dalla qualità riscontrata” in questa verticale che dimostra “quanta finezza e armonia i grandi Nero d'Avola possano avere.”
Per il livello mediamente così elevato di queste 17 annate consecutive di Mille e una Notte, Donnafugata si pone quale interprete di vertice del proprio territorio, del Nero d’Avola così come di vitigni che dal 2009 contribuiscono al blend, quali Petit Verdot e Syrah.


E a giudicare dai punteggi più alti, le recensioni di Vinous collocano il Mille e una Notte tra i rossi di maggior pregio in termini assoluti: 95+/100 all’annata 1995, “con tannini magicamente carezzevoli, il finale ha una grandissima lunghezza ed energia… impeccabilmente equilibrato, sembra molto più giovane dei suoi 21 anni e questo splendido vino potrà facilmente durare altri 10 anni”; 96+/100 all’annata 2008, fresco, denso con una rara pulizia e stile, un vino di epica fattura, ne amo specialmente la purezza e l’equilibrio… non penso che un Nero d’Avola possa essere migliore di questo, da bere fino al 2035”; 95/100 al 2011, “un vino morbido, ricco, rotondo, dal finale ampio e lungo, uno dei migliori assaggiati… si annuncia come un vero classico.”
“Abbiamo spesso assaggiato vecchie annate del nostro Mille e una Notte – afferma Antonio Rallo, wine-maker dell’azienda di famiglia – ma non avevamo mai provato una verticale completa prima d’ora, e questa realizzata per Vinous ci ha riservato ottime conferme ma anche bellissime sorprese come la straordinaria evoluzione del 1995.”


“Con intelligenza e rigore, Ian D’Agata ha saputo raccontare – afferma José Rallo, alla guida di Donnafugata insieme al fratello Antonio– “l’intera storia del Mille e una Notte, dalla genesi dell’ambizioso progetto dei miei genitori, fino ai giorni nostri, attraverso un’evoluzione di quasi 20 anni che fa emergere una costanza qualitativa di cui siamo profondamente orgogliosi.”

E mentre dopo oltre quattro anni di affinamento, il Mille e una Notte 2012 sta varcando proprio adesso i cancelli delle cantine storiche di Donnafugata, le annate 2013, 2014 e 2015 sono ancora in affinamento ed il 2016 sta per andare in bottiglia: è così che la visione di Giacomo e Gabriella continua a dare i suoi frutti preziosi.









Fantinel al party inaugurale di Donald Trump 


Fantinel fa breccia nel cuore dell’establishment statunitense e celebra con le proprie bollicine il nuovo insediamento alla Casa Bianca. Il Rosè “One&Only”, prestigioso spumante della cantina friulana, sarà infatti uno dei vini in mescita all’esclusivo after-party che venerdì 20 gennaio coronerà l’avvento di Donald Trump quale Presidente degli Stati Uniti D’America.

Organizzato dalla rivista “Forbes” e da Paolo Zampolli, noto diplomatico e amico di lunga di Marco Fantinel, l’evento si svolgerà dalle 22.30, a seguito delle varie cerimonie inaugurali in programma per la giornata, nell’ambito del raffinato “Living Room” club di Washington D.C, a pochi passi dalla Casa Bianca. Tra gli ospiti annunciati, oltre a governatori e membri del Congresso, celebrità quali Sylvester Stallone, Jon Voight e Kanye West.

Sono tanti i riconoscimenti che il marchio Fantinel, in particolare attraverso la collezione Spumanti, sta ottenendo recentemente, non solo da parte della critica di settore, ma anche dalla stampa generalista di livello internazionale. 

Se qualche anno fa il Prosecco “One&Only” era stato osannato come il vino che accompagnava Papa Francesco nei propri viaggi oltre oceano, quest’anno il Prosecco Extra-Dry è stato annoverato dalla rivista “Forbes” nell’Olimpo dei Prosecchi di maggior prestigio nonché premiato dalla britannica “The Morning Advertiser” quale top wine-brand del Regno Unito. Un successo globale, quello del marchio Fantinel, oggi comprovato dalla presenza in oltre 90 Paesi e rafforzato da una crescita aziendale in continuo sviluppo.