APULIA WINE IDENTITY 2011
Il Concorso che ha
visto in campo il Nero di Troia, il Primitivo e il Negroamaro.
Questo non limita la possibilità di raccontarvi
anche della tenacia dei produttori, della cucina pugliese, e delle bellezze che
ho trovato nelle città visitate come Brindisi, o Trani ma anche Barletta, città che ancora ci
raccontano di tempi gloriosi che videro il poeta Virgilio proprio a Brindisi in
un palazzo di fronte al porto. Ricchezza, di percorsi romani, di strade e terme venute alla luce duranti
gli ultimi scavi.
E’ stata sicuramente
una delle eno-escursioni più curate, questa in terra di Puglia e davvero voglio
complimentarmi con l’organizzazione “Gran Via” e tutto lo staff, oltre al
Consorzio Puglia Best Wine di cui Luigi Rubino ne è il Presidente, per aver
creato unimportante appuntamento denominato APULIA WINE IDENTITY.
Tutto intorno vini, giornalisti italiani e internazionali ed un partner tecnico come il Gambero Rosso nella persona di Marco Sabellico. Durante il concorso abbiamo avuto la possibilità di esprimere il giudizio sull’annata 2010 En Primeur di questi tre grandi vitigni.
Accanto 5 differenti eno-tour in 5 zone storiche della viticoltura pugliese, per dare la più ampia panoramica ai giornalisti intervenuti, come Giuseppe Casagrande, Paolo Ianna, Roberto Gatti ed il sottoscritto, ma anche Tim Atkin, o Vasily Raskov firma di Simple Wine News, una della riviste enogastronomiche più titolate in Russia ma anche dall’India, come Subhas Arora autentica istituzione tra i giornalisti enologici a Nuova Deli.
Si
diceva terre rosse, o sabbiose, calcare,
che danno struttura, eleganza e finezza oltre al fatto che il mare
regala una grande escursione termica, quindi giornate calde e notti fresche.
Quando si parla di Primitivo si parla di maturazione anticipata, un vitigno che resiste al caldo,
uve che danno molto colore, con tannini morbidi e mai aggressivi, per ottenere
rossi secchi e vini dolci, da uve in leggera sovra-maturazione, il Primitivo è
un vino immediato, dove primeggiano frutti rossi, Mirtillo Ciliegia Mora, e poi
Tabacco e Liquirizia. E’ stata
introdotta la barrique leggera, perché il Primitivo ha di suo tannini
piacevoli, e poi ci sono i diversi stili, dove i tradizionalisti dicono no a
barrique e si a botti grandi. C’è anche da dire che spesso le vigne hanno più
di 40 anni e che il vino, anche se con un volume alcolemico tra i 14 e i 17
gradi, è
sempre equilibrato. Qui voglio mettere in evidenza alcune cantine che mi
hanno sorpreso per la qualità di loro vini come
“Il Sonetto” creato da Leonardo Pinto l’enologo, per il Consorzio
Produttori Vini di Manduria, oppure
l’incontro con il vino di Gianfranco Fino, l’ES 2009 che sta facendo incetta di
premi e medaglie sulle guide italiane di settore, e già che ci sono saluto
anche Simona, la moglie che insieme a Gianfranco è l’altra metà dell’ES 2009,
insieme anche per portare avanti un progetto dove viene lasciata da parte la
chimica per proseguire in un percorso di uve trattate biologicamente.
Il Nero di Troia, vitigno in evoluzione costante, ha dei sinonimi come Somarello e ancora Uva di Barletta, è un vitigno longevo, le sue aree di produzione sono San Severo, Cerignola e Barletta ma anche zone a nord di Bari. Pensando a come è stato dato il nome a questo vitigno, preferiamo ricordare la leggenda in cui i Greci portarono le Barbatelle in Puglia e li si svilupparono benissimo…
Apulia Wine Identity, per scoprire le eccellenze di Puglia e negli occhi il ricordo del colore rosso intenso dei vini degustati come il Negromaro, storico vitigno Pugliese utilizzato in purezza, ma anche per i blend impetuosi che abbiamo trovato in degustazione. Sicuramente il vino che ho preferito per la sua eleganza e morbidezza, in quei vini, affinati in botti grandi con un passaggio leggero in barrique.Il
Negroamaro famoso anche per dare eccezionali rosati per cui la Puglia è
sicuramente conosciuta, vini floreali e fruttati, eleganti e freschi, in bocca
si distinguono per la persistenza e la delicata sapidità, di sicuro più
immediati come è nella natura dei rosati.
Archiviamo questa prima edizione di Apulia Wine Identity con un segno positivo per l’impegno che ha coinvolto i produttori e per la qualità raggiunta dai loro vini, sottolineando la professionalità di persone come Andrea Terenghi e Ferdinando Calaciura che insieme a tutti i loro collaboratori possono essere sicuri dell’ottima riuscita della manifestazione.
Alla prossima e come sempre… In Alto i Calici !