Le
giornate trascorse a Montalcino in occasione di Benvenuto Brunello, per la
l’anteprima 2008, e la riserva 2007,
sono state segnate dal brutto tempo, e forse proprio questo ci ha lasciato un ricordo
ancora più intenso, oltre naturalmente ai vini che abbiamo degustato.
Già
a Roncobilaccio, la neve segnava strade e colline, il vento coi suoi mulinelli
non permetteva una guida distesa, poi lentamente la neve ha lascito spazio
all’acqua scrosciante, e percorrendo la Strada del Brunello siamo arrivati;
dimenticate colline baciate dal sole, e viti inturgidite dai grappoli, mentre
le foglie ombreggiano e via dicendo, impossibile visitare i vigneti, troppo
freddo e troppa acqua, peccato.
Quindi
foto di rito al cartello che delimita il Paese di Montalcino e saliamo al
Chiostro, luogo di rara bellezza, edificato intorno al ‘500 e accomodato per
accogliere un centinaio di giornalisti
italiani e internazionali. Tra questi la piacevolissima sorpresa il rivedere
Tim Atkins, degustatore internazionale e giornalista Free Lance, oltre a
Subhash Arora e Vasily Raskov, rispettivamente il più affermato conoscitore di
vini in India, e Vasily giornalista e Gourmet di gran fama che scrive per
Simply Wine News in Russia.
Voglio dirvi che in un’epoca non troppo lontana ero rimasto molto
deluso da ciò che succedeva in terra di Montalcino, davo poca fiducia ai
produttori, che vedevo assetati di lauti guadagni, noncuranti del danno che stavano
creando. Poi conobbi un piccolo
produttore e mi parlò di Agostina Pieri, la sua Azienda che rispettava da
sempre il disciplinare e che mai avrebbe fatto qualcosa di diverso, mi
appassionò nelle sue produzioni e mi resi conto che i suoi vini crescevano di
stile e importanza, dicendomi che così facevano molti produttori da sempre.
In seguito ho conosciuto Fabio Signorini Enologo, si occupa di un
paio di Aziende, e mi presenta Edward Corsi che insieme alla moglie Alessandra
hanno dato origine a Poggio Rubino la
loro Azienda, un salto in Cantina, ti porgono il bicchiere di Brunello 2007 e ti rendi conto di avere tra
le mani un lavoro a regola d’arte, è il colore che ha dato ispirazione al logo,
rosso rubino impetuoso, i riflessi sono leggermente granati, i profumi sono
passionali, ciliegia e amarena, poi annuso ancora e percepisco il mirtillo, ma
la sensazione più bella mi arriva quando il bicchiere è vuoto, è li che si
intensificano i profumi, annusi il bicchiere e bevi vino. Ma visto che ce né,
esageriamo di un altro sorso, la Cantina di Poggio Rubino è sicuramente
versatile, idonea all’affinamento del vino in botte e in bottiglia, ma idonea
come sala degustazione, per scoprire ancora più a fondo il vino, e dietro c’è
sempre un architetto che deve valutare attentamente l’impatto ambientale oltre
ai materiali utilizzati. E’ stata proprio Monica Francescatti a raccontarmi
come vive la Cantina un architetto a Montalcino.
Piacevole anche la conferma che riscontro nei vini della Corte dei
Venti di Clara Monaci e proprio in
occasione dell’evento a Montalcino, ho riassaggiato il suo Brunello, convince,
e rappresenta vitigno e territorio. Ma lasciatemelo dire, ancora una volta
bisogna sottolineare il lavoro duro che i produttori devono sopportare, in
vigna e in Cantina, dove non ci sono ne sabati ne domeniche. Questo, oltre
all’impegno economico. E qui ho in mente la storia di un giovane produttore,
Luca Brunelli che mi invita a visitare la Cantina e la Tenuta, racconta di
mamma Anna e papà Mauro contadini come molte famiglie di Montalcino, che
intorno alla metà degli anni 60 acquistano 3 ettari di podere coltivandolo con
passione, fino a che Luca insieme alla famiglia acquistano nuovi terreni e
impiantando nuove vigne, oggi hanno 15 ettari di cui 5 coltivati a Sangiovese
Grosso, poi olivi e bosco.
Come
dire, la piacevolezza di potermi ricredere !
Dicevo
del Chiostro adibito a Gran Sala di Degustazione con Sommeliers AIS in livrea,
tra questi Andrea Gori di Arezzo, omonimo del più famoso, al quale va il mio
grazie per l’ottimo servizio.
Prima
di entrare nel vivo delle degustazioni, due parole sull’annata 2008 che come
sappiamo ha lasciato la sua impronta nei vini, un po’ tutti con qualcosa in
meno e forse quel tannino un po’ più
severo, ma sicuramente proprio l’essere una vendemmia un po’ sotto la media, ci
darà la possibilità di trovare vini diversi dove potremo sottolineare il
territorio, la vigna ed il lavoro in cantina.
Ma so benissimo cosa vi sta a cuore, e quindi vado diretto a
raccontarvi delle mie degustazioni.
Tenute Silvio Nardi - Degusto
il Brunello di Montalcino 2007 Vigneto Manachiara, la Selezione. Il
colore è vivo, rosso rubino deciso, con riflessi granati, ciliegioso, fine e
con una bella spalla, i tannini ci sono ma non infastidiscono il finale che
rimane lungo e leggermente speziato.
Agostina Pieri – Ecco il Brunello di Montancino 2008, Rubino
profondo, il naso mi regala un bouquet fragrante, fiori e frutta che non
perdono di intensità, inoltre ha un vestito elegante è caldo e leggermente sapido,
l’equilibrio lo distingue anche nel finale che trovo morbido e lungo.
Brunelli – E’ il Brunello di Montalcino 2008, che a differenza di
altri Brunello della stessa annata, mi colpisce da subito, elegante e
morbido, senza comunque dimenticare una
spalla che rimane alta anche grazie ad una piacevole freschezza, i profumi al
naso scompaiono di li a poco, per poi ritrovarli in bocca. E’ un attimo, appena
il vino si scalda, riemergono con prepotenza le sensazioni avute, oltre ad
apprezzare una sottile vaniglia che mi accompagna nella beva. I tannini si
sentono ma sono gradevoli, così come la sapidità e la persistenza.
Citille di Sopra –
Selezione Vigna Poggio Ronconi 2008, Il rosso rubino è vigoroso, sento
subito i tannini che mi invadono la bocca, sono ancora scomposti, ma come
abbiamo già detto, questo è il 2008, poi ciliegia matura e sottobosco
Coldisole – Ho degustato il Rosso di Montalcino 2010, colore,
profumi tipicamente mediterranei, un po’ grossa la spalla ed il finale
leggermente squilibrato ma credo posso affinarsi in bottiglia.
Cupano – un altro Rosso di Montalcino 2010 che mi riservo di
degustare con calma, questo l’ho trovato impaziente, come quei giovanotti alla loro prima esperienza… con un finale
corto !
Donatella Cinelli Colombini – Selezione Progetto Prime Donne 2008
sembra di parlare di un’altra vendemmia, un altro millesimo invece, questa
selezione mi ha incantato, ottimo il naso con profumi intensi, il bouquet non
delude e mi sprona ad un attenta degustazione che mi propone un vino robusto,
franco, ma anche morbido poi le spezie. E questo al primo sorso, nel finale gradisco
la sapidità e la finezza.
Ferrero – Brunello di Montalcino 2008, anche questo mi appassiona
con il suo calore, i profumi ancora giovani, ma che ti dicono già come sarà
quell’incontro. Nel finale mi inseguono i tannini che spero si levigheranno col
tempo.
Fuligni – Rosso di Montalcino Ginestreto 2010, questo rosso è
piacevole, mi fa pensare alla primavera, mentre lo sorseggi con una leggera
brezza sotto il portico la merenda con pane e salame, lo sento fresco e
profumato. Il piacere tannico che pulisce la bocca e regala un finale
affabilmente sapido.
Il Marroneto – Selezione Madonna delle Grazie Ignaccio 2009, ora
dopo aver parlato con Alessandro Mori, sembra più facile capire anche il suo
vino, profondo
estimatore del Sangiovese Grosso, qui il terroir esprime al meglio la
concentrazione del colore e il carattere aromatico che viene esaltato dai
frutti e trova in bocca
sensazioni goduriose, un territorio che con la
selezione 2008 regala sensazioni che ci
piacciono, il delicato cedro, le spezie, tutto condensato che con qualche anno
di affinamento troverà la sua dimensione.
Il Poggiolo Brunello di Montalcino 2008 – si presenta con un rosso
rubino intenso, subito la frutta rossa, ciliegiosa poi le note minerali, i
tannini li senti forse troppo, ma anche il finale che ci piace così lugno
Fattoria La Lecciaia – Selezione Vigna Manapetra 2008, ecco questa
selezione dal naso prorompente, di fiori
maturi, nasconde una bocca grezza, dove i profumi si confondono e tutto rimane
un po’ disarmonico, ma tra qualche tempo sarà un piacere.
Le Ragnaie – Brunello di Montalcino Selezione Fornace 2008, naso e
bocca eleganti, profumi di frutta rossa fragrante, dove primeggia la marasca,
forse ancora da affinare ma da già belle soddisfazioni
Mastrojanni – Selezione Vigna Loreto 2008, bel naso, che si apre a
profumi delicati, poi intenso in bocca,
la tannicità si sente, finale sapido ma che piace.
Piancornello - Brunello di
Montalcino2008, Naso importante, di indubbia finezza, bocca elegante con
tannini ancora vivi. Affinato sarà grande
Pinino – Brunello di Montalcino Riserva Pinone 2007, ecco la
ciliegia nera, quella matura e la prugna, poi un piacevole sentore di note
balsamiche, ribes e frutti di bosco,
estremamente fine, elegante di stoffa. Morbido con un tannino anch’esso
elegante.
Siro Piacenti - Brunello di
Montalcino2008, chiudiamo con un vino
che mi ha dato la soddisfazione di scoprire l’intensità dei profumi, ma sempre
delicati, fragranti quasi a mangiare quel vino. La bocca seriosa ma il finale è
grande. E la Riserva 2007 è addirittura l’evoluzione di questo vino,
sicuramente aiuta l’affinamento e il riposo, ma quello giova a tutti !
Tutto
questo mentre al Teatro degli Astrusi, si celebrava il momento che avrebbe
regalato soddisfazione sia ai produttori
che agli addetti ai lavori, quando venivano assegnate 5 stelle alla vendemmia
2012 che sarà sul mercato nel 2017, ma non solo, visto che anche il per il
Sant’Antimo quella del 2012 è stata un’ottima raccolta dell'uva, vini con una
grossa concentrazione, oltre ad un buon potenziale per l’affinamento.
Poi
la piastrella celebrativa dell’annata 2012 che
è stata realizzata dalla griffe Cruciani, che ha ispirato “Montalcino nel cuore”, il bracciale che descrive 6 piccoli
grappoli d’uva con al centro un cuore.
Assegnati
anche i premi Brunello Leccio d’Oro 2013 all’Osteria MOZZA di Los Angeles, all’Enoteca CORTINA di
Cortina D’Ampezzo e all’Osteria BRUNELLO di Milano, conferiti dal Consorzio ai
locali con una Carta dei Vini dedicata soprattutto al Brunello e un’ampia
varietà di altri vini di Montalcino.
Ora aspettiamo il caldo poi sicuramente torneremo a Montalcino per
incontrare i produttori, ma soprattutto per nuove degustazioni …
In Alto i
Calici !!
Renato Rovetta