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SCOMPAIONO COMUNI E PROVINCIA CHE FINE FARA' IL MOSCATO D'ASTI E I VERTICI DELLE ASSOCIAZIONI?

Nei prossimi giorni il Parlamento Italiano discuterà la legge "Salviamo l'Italia". Se questa passerà e diventerà operativa, cosa succede nella zona del Moscato?
Abbiamo fatto alcuni conti. Ben 30 comuni sono a rischio, 9 su 15 in provincia di Cuneo. 3 su 9 in provincia di Alessandria e ben 18 su 28 in provincia di Asti. Da 52 si passerebbe a 22 comuni, salvo accorpamenti tra i comuni scomparsi.
E se scompare anche la provincia di Asti accorpata con quella di Alesssandia?
Si tornerebbe con la situazione che esisteva prima del 1934 quando fu istituita la nuova provincia di Asti. Avremmo 16 comuni in provincia di Alessadria e 6 comuni in provincia di Cuneo, ovviamente saranno di più se alcuni comuni scomparsi si accorperanno tra loro.
A questo punto nascono alcune domande. Il vino prodotto si potrà ancora chiamare Asti Spumante e Moscato d'Asti se il Comune di Asti non è nella zona docg?
Se Perletto (zona docg) venisse accorpato con Cortemilia (zona non docg), Cortemilia diventerebbe in automatico zona docg?...e molte altre ancora.
Curiosità:
Scomparirebbero i comuni dei principali attori e presidenti delle organizzazioni che si interessano del problema moscato.
Scomparirebbero Alice Bel Colle, patria di Paolo Ricagno presidente del consorzio dell'Asti Spumante e del Moscato d'Asti, Loazzolo paese di Giovanni Satragno, presidente Assomoscato e Castiglione Tinella dove vivono e operano Roberto Arione, presidente Confagrimoscato e Paolo Saracco, presidente di Moscatellum.
Buon Moscato d'Asti !
Giovanni Bosco
presidente CTM - Coordinamento Terre del Moscato Santo Stefano Belbo