In questa intervista il Presidente AIS Antonello Maietta, sintetizza come deve essere il calice da degustazione che si auspica possa trovare posto anche nella ristorazione.
E sottolinea: " Il Calice deve essere innovativo sotto ogni profilo, per contenere sia i Bianchi, i Rossi e nell'occasione della degustazione anche il Metodo Classico... un calice universale anche per la ristorazione ... la forma un pò più accentuata lo rende più elegante, più bello ".

Ci chiediamo, ma davvero serviva andare contro la filosofia AIS, del calice con un gambo che slancia la coppa che noi di Sommelierfriend's  condividiamo,  o non potrebbe essere semplicemente una trovata pubblicitaria oggi chiamata Marketing, di cui Luca Gardini ne è il testimonial ? 



Ma veramente Luca prima ci proponi insieme al Presidente Maietta il Calice AIS disegnato appositamente per le degustazioni, e a distanza di un anno ci proponi un bicchiere che va contro ogni logica del bere se vogliamo seguire gli insegnamenti di tutte le Associazioni legate al mondo del vino? Un bicchiere che non ha stelo in cui tutte le dita sono a contatto con la superficie del vetro e trasmettono odori di cibo che non devono entrare in contatto con il primo elemento dell'analisi cioè quello olfattivo? Ma se anche dovessi usare quel bicchiere per un pranzo tra amici mi infastidirei degli odori che vanno a stretto contatto con naso e bocca. 


Ti faccio un esempio, stasera costine con polenta e finale con stracchino e taleggio. Quel bicchiere dovrebbe essere sostituito almeno una decina di volte, una dopo ogni sorso. sembra che lo stesso bicchiere sia stato presentato anche ai Salotti del Gusto a Villa La Ferdinanda, insieme ai classici Calici ha infatti trovato posto il  bicchiere World’s Best di RCR, vincitore del Design Plus Award di Francoforte. Probabilmente siamo noi a non essere in linea con le novità... 
Esattamente come per la presentazione del piatto rappresentato in fotografia presentato dallo Chef Luigi Ferraro che "opera" al Restaurant Cafè Calvados a Mosca,

Ecco la presentazione:
"Conchiglia di Pasta Lagano: in viaggio tra Italia e Russia, primavera moscovita e caviale Calvisius Ars Italica Caviar Da Vinci" perdona la mia inciviltà Luigi, ma nel viaggio la pasta l'abbiamo persa. Caspita sei conchiglioni, non è normale; i russi rimarranno di stucco quando in Italia mangeranno la pasta ... questa pasta!!!